Buongiorno, oggi riporto una parte di un articolo che ho letto, e penso abbia delle similitudini con la nostra situazione. “Distruggere per ricostruire." In azienda si definisce turnaround e si applica quando la situazione negativa ha raggiunto un punto di non ritorno, quello per cui si vorrebbe scappare altrove e che invece impone di rimanere con il coraggio di far ripartire la nave, non prima di averla demolita”. Le fasi successive sono la resilienza, in cui si creano basi solide per ripartire più forti di prima, la costruzione della fiducia per intensificare la comunicazione a vari livelli, la collaborazione e la condivisione di idee e progetti, e infine l’impegno del singolo, dall’ad all’operaio, per realizzare una dream company, un’azienda da sogno, la “montagna inaccessibile” . “Ma il vero sogno è raggiungerla, gradino dopo gradino in un percorso di miglioramento continuo, tendente alla perfezione. Il segreto non è alimentare la presunzione di voler arrivare sulla vetta, ma costruire ogni singolo passo per godersi il viaggio”.
La dream company per cui vale la pena scalare la montagna è un’impresa di eccellenza che “dovrebbe recare in sé cellule staminali di Apple unite a quelle di Toyota, in un connubio di pathos e logos, di cervello sinistro e cervello destro”, , il sistema di produzione Toyota, azienda automobilistica nota in tutto il mondo, è fondato su una filosofia orientale alla cui base ci sono i principi del Kaizen (miglioramento continuo) e dell’hansei (l’autocritica frutto di riflessione). Il termine Kaizen, formato da due vocaboli giapponesi ovvero “Kai” che significa “cambiamento, miglioramento” e “Zen” che vuol dire “buono, migliore”, rimanda al concetto di “miglioramento continuo”. Quello della Toyota è un modello dominato da pragmatismo e buon senso, in grado di ottimizzare i processi aziendali per soddisfare un bisogno esistente.
Adottare i principi Kaizen apre quindi la strada al cambiamento e permette di superare limiti e paure. Lo stesso vale per le imprese, con la differenza che tocca al leader dettare le condizioni di sviluppo delle potenzialità e delle prestazioni individuali. Un tipo di leadership che, richiede tre fasi: trasformare persone egoiche, schiave delle loro paure e dei loro pregiudizi, in individui eccezionali, mettere il potenziale individuale al servizio di un obiettivo comune, condividere un sogno collettivo. Il manager quindi è, un catalizzatore di forze in grado di attirare le energie dei collaboratori e trasformarle in qualcosa di condiviso
e potente. “Sono convinto che una squadra mediocre, in grado di realizzare le proprie potenzialità, sia superiore a una squadra fortissima dominata dalle paure”.Ora questo è un riassunto dell' articolo a me è sembrato interessante, e in molti punti lo condivido, ora questa rivoluzione deve aver inizio ai piani alti e impostata da persone con una preparazione ben diversa da ciò che abbiamo in azienda. In un articolo passato si è già parlato dei principi Kaizen va solo modificato alle esigenze nostrane, Ciao e buona giornata.
La dream company per cui vale la pena scalare la montagna è un’impresa di eccellenza che “dovrebbe recare in sé cellule staminali di Apple unite a quelle di Toyota, in un connubio di pathos e logos, di cervello sinistro e cervello destro”, , il sistema di produzione Toyota, azienda automobilistica nota in tutto il mondo, è fondato su una filosofia orientale alla cui base ci sono i principi del Kaizen (miglioramento continuo) e dell’hansei (l’autocritica frutto di riflessione). Il termine Kaizen, formato da due vocaboli giapponesi ovvero “Kai” che significa “cambiamento, miglioramento” e “Zen” che vuol dire “buono, migliore”, rimanda al concetto di “miglioramento continuo”. Quello della Toyota è un modello dominato da pragmatismo e buon senso, in grado di ottimizzare i processi aziendali per soddisfare un bisogno esistente.
Adottare i principi Kaizen apre quindi la strada al cambiamento e permette di superare limiti e paure. Lo stesso vale per le imprese, con la differenza che tocca al leader dettare le condizioni di sviluppo delle potenzialità e delle prestazioni individuali. Un tipo di leadership che, richiede tre fasi: trasformare persone egoiche, schiave delle loro paure e dei loro pregiudizi, in individui eccezionali, mettere il potenziale individuale al servizio di un obiettivo comune, condividere un sogno collettivo. Il manager quindi è, un catalizzatore di forze in grado di attirare le energie dei collaboratori e trasformarle in qualcosa di condiviso