domenica 28 marzo 2021

Da oggi il blog non sarà più aziendale ma ambientale.Sarà il blog SALVIAMO IL MAGNODENO.Se qualcuno vorrà.
OSSERVAZIONI AL PROGETTO DI AMPLIAMENTO DELLA CAVA DI VAIOLO ALTA SUL MONTE MAGNODENO A LECCO A cura del Comitato “Salviamo il Magnodeno” OSSERVAZIONI CAPITOLO 6 - QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE, ANALISI DEGLI IMPATTI, MITIGAZIONI E MONITORAGGIO DELLO STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE RELATIVO AL PROGETTO DI GESTIONE PRODUTTIVA DELL’ATEi3 CAPITOLO 6.9 – PAESAGGIO ED ECOSISTEMI PREMESSA Alla luce delle ultime acquisizioni, il paesaggio viene definito come: “Sistema paesaggistico ovvero Paesaggio, Patrimonio culturale e Beni materiali: insieme di spazi (luoghi)complesso e unitario, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali, umani e dalle loro interrelazioni, anche come percepito dalle popolazioni. Relativamente agli aspetti visivi, l’area di influenza potenziale corrisponde all’inviluppo dei bacini visuali individuati in rapporto all’intervento” (fonte: ISPRA) La scelta di utilizzare il termine “Sistema paesaggistico è scaturita dalla volontà di includere, in una prospettiva sistemica, i diversi aspetti che contribuiscono alla caratterizzazione di un contesto paesaggistico che viene effettuata attraverso diversi aspetti che contribuiscono alla caratterizzazione di un contesto paesaggistico che viene effettuata attraverso la conoscenza e la determinazione della qualità complessiva. Il “Sistema paesaggistico” è stato quindi considerato (analogamente, ad esempio, al fattore Biodiversità) un macro-fattore che rappresenta un sistema complesso e unitario di oggetti (elementi) e di relazioni, così come percepito dalle popolazioni coinvolte, comprendente i fattori Patrimonio culturale (quindi Beni culturali e Beni paesaggistici) e Paesaggio (nella sua percezione più ampia), insieme ai Beni materiali (sistemi residenziali, turistico-ricreazionali, produttivi, infrastrutturali), coerentemente con quanto indicato dal D.Lgs 152/2006. Congiuntamente alle indicazioni della Convenzione Europea del Paesaggio del maggio 2006, è stata definita questo nuovo concetto di paesaggio. In riferimento al quadro legislativo che regola le valutazioni sull’impatto paesaggistico, si segnala a pag. 18 del SIA, l’assenza del D.Lgs. 152/2006 e del 104/2017 che lo modifica attuando la Direttiva VIA 2014/20/UE. Di quest’ultimo decreto, pur mancando i decreti attuativi, rimane l’importante riferimento derivante dal consesso dell’Unione Europea in tema paesaggistico. In aggiunta, non risultano i riferimenti prettamente tecnici e operativi quali il DPCM 12.12.2005, un testo breve di 4 articoli la cui rilevanza è data dall’allegato “Relazione Paesaggistica” che rappresenta il vero e proprio strumento operativo per la stesura di una relazione paesaggistica. Da questo allegato si riportano alcuni passaggi importanti: “4) Documentazione relativa a tipologie di interventi od opere di grande impegno territoriale Pertanto, gli elaborati dovranno curare, in particolare, le analisi relative al contesto paesaggistco, ed all'area in cui l'opera e/o l'intervento si colloca e che modifica e mostrare la coerenza delle soluzioni rispetto ad esso mediante: … 2. Rilievo fotografico degli skyline esistenti dai punti di inter-visibilità, come indicati nella planimetria che evidenzi la morfologia naturale dei luoghi, il margine paesaggistico urbano o naturale a cui l'intervento si aggiunge o che forma, la struttura periurbana in cui eventualmente l'intervento si inserisce. … 4. Documentazione di progetto e/o fotografica delle soluzioni adottate per interventi analoghi nelle stesse zone13, o in altri casi significativi realizzati in aree morfologiche o d'uso del suolo simili.” Da pag.394 del SIA IL PAESAGGIO LECCHESE Il Piano Territoriale Regionale (P.T.R. 2010) della Lombardia è strumento di indirizzo generale per lo sviluppo del territorio: esso formula la “visione strategica” della programmazione regionale in rapporto con il contesto fisico, ambientale, economico e sociale. Per quanto riguarda gli aspetti paesaggistici, la Regione Lombardia dispone dal marzo 2001 di un Piano Territoriale Paesaggistico Regionale (P.T.P.R.) che costituisce un quadro di riferimento per la pianificazione paesaggistica. Per dare attuazione alla valenza paesaggistica del P.T.P.R., secondo quanto previsto dall’art. 19 della L.R. 12/05, gli elaborati del P.T.P.R. vengono integrati, aggiornati ed assunti dal P.T.R. che ne fa propri contenuti, obiettivi, strumenti e misure. Il P.T.R., limitatamente agli aspetti paesaggistici, inserisce il territorio del comune di Lecco: - nell’ambito geografico del lecchese; - nell’unità della fascia prealpina e in particolare nel paesaggio della montagna e delle dorsali. E’ importante ricercare la sintonia tra la VIA e le visioni strategiche quali il PTR. Come riportato a pagina 337 del SIA, il territorio è caratterizzato dalla “panoramicità”: “Per la loro felice esposizione le Prealpi possiedono i migliori belvedere panoramici della Lombardia, facilmente accessibili e tradizionalmente celebrati dalla frequentazione popolare. Si tratta di cime, terrazzi, balconate aperte sui laghi o sulla pianura,…” Per quanto riguarda gli strumenti comunali, il PGT del Comune di Lecco, nella sezione dedicata al DdP, assegna all’ambito estrattivo una classe di sensibilità elevata in un’area dove la pressione antropica non appare particolarmente elevata e nel contesto prevalgono gli elementi di naturalità rappresentati da boschi di latifoglie a densità media-alta e, poco più distanti, prati (Figura 6.9.9 del SIA). La presenza di prati in prossimità della cava viene accentuata dallo schiacciamento ottico che, guardando dalla Città, avvicina le aree di Neguggio e Campo de Boi. CAPITOLO 6.9.3) VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI Entrando nel merito del SIA eseguito per conto di Unicalce, si vuole previamente illustrare l’inquadramento generale che lo studio premette alle valutazioni di merito (cap. 6.9.3.1) Considerazioni generali): Da queste premesse, si evince una molto positiva, quasi benefica, derivante dalle attività di ripristino a fine progetto. Fatta questa premessa, lo studio prosegue con il cap. 6.9.3.3) Linee d’impatto potenziale da cui si evince che sebbene buona parte dell’escavazione proseguirà approfondendosi fino a raggiungere i 500 mt slm e quindi escludendo un’espansione cartografica dell’area estrattiva, la zona Nord-NordEst sarà, invece, soggetta ad escavazione. Si ricorda, a riguardo, gli estratti del SIA (pag.392) che riassumono la superficie produttiva d’intervento. Il capitolo 6.9.3.3) Linee d’Impatto descrive gli ambiti di intervento produttivo, le conseguenze sull’area in esame e le conseguenti valutazioni paesaggistiche. Alla luce delle osservazioni della prossima sezione, riteniamo che il passaggio riportato in seguito, sottostimi l’impatto paesaggistico con un approccio fiducioso (“buona capacità di assorbimento visuale”) e in parte viziato dalla metodologia che illustreremo nella prossima sezione. 6.9.3.4) METODOLOGIA PER LA STIMA E LA VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI SUL PAESAGGIO: L’IMPATTO VISIVO Senza entrare ulteriormente nel dettaglio, il capitolo trattato, rappresenta la parte tecnica con cui l’azienda proponente valuta gli scenari d’opera (attuale, in itinere, conclusione, ecc…) e i conseguenti impatti sulla componente paesistica. Per eseguire tale valutazione, a pag. 394 si riportano e identificano quattro tipologie di indicatori: “naturalistico”, “antropico”, “storico” e della “percezione del paesaggio”. Riportiamo un passaggio del SIA che caratterizza l’indicatore “percezione del paesaggio”. La metodologia presentata, oltre a dover essere confrontata con un necessario aggiornamento sui riferimenti del quadro legislativo d’ambito riportati nel capitolo “Premesse” del SIA, propone il riutilizzo di alcuni punti d’osservazione già precedentemente utilizzati in precedenti autorizzazioni (ultima del 2017). Nella mappa riportata (figura 6.9.10) del SIA, sono individuati i punti utilizzati per la valutazione paesaggistica. I punti in movimento (o delle visuali dinamiche), identificati con le lettere A B e C, valutano gli impatti sul paesaggio dalle principali arterie di scorrimento stradale dell’areale. I numeri 1,2,3,4 identificano le osservazioni dai punti fissi. Punto 1: ponte Kennedy. Punto 2: Via Fratelli Bandiera Punto 3: V.le Montegrappa, zona Villaggio Punto 4: zona Via ponte Alismasco OSSERVAZIONI I punti fissi presi in considerazione, per quanto in continuità alle precedenti VIA, rappresentano una visione molto parziale della realtà cittadina. Si tratta, infatti, di punti presi soltanto dalla parte inferiore della Città che, o per prossimità nei confronti del massiccio del Magnodeno (punto 3), o per altimetria, sottovalutano gravemente gli effetti sul paesaggio. Sono, infatti, totalmente esclusi tutti i quartieri di “Lecco Alta” ma anche buona parte dei quartieri di Castello, Olate e limitrofi. Riportiamo di seguito alcune visualizzazioni del sito estrattivo da vari punti della Città che riteniamo dovrebbero essere presi maggiormente in considerazione anche alla luce dello sviluppo turistico sui cui si sta concentrando la Città da tempo quali, in primis, la localizzazione dell’ostello cittadino. Segnaliamo, inoltre, ulteriori siti di rilevanza turistica, proprio in seno alla loro vocazione anche panoramica, quali: la funivia per Erna, sviluppata sia dal suo piazzale che dal Pizzo stesso (di cui non alleghiamo foto), piuttosto che il nuovo sentiero di turismo lento della “Valle del Ferro”. Ribadiamo, inoltre, che vista l’adesione alla “Convenzione delle Alpi”, una valutazione degli impatti paesaggistici che prenda in considerazione i punti di osservazione posti anche sulle cime lecchesi o nelle loro prossimità, rappresenterebbe un approccio serio ed organico alla vocazione turistica e storica che la Città vuole possiede e su cui vuole sviluppare buona parte della sua attrattività